SOSTENIBILITA’ COME ETICA

[La parola a… Neni Rossini, Presidente SIT Group SpA

Sostenibilità come etica

«L’approccio etico al fare impresa è iscritto nel nostro DNA, è un modo di essere che viene dall’anima e dalla nostra storia. Non ha a che fare con ciò che conviene, ma con ciò che è giusto.
Probabilmente è da ricondurre al fatto che la SIT è stata fondata ed è tuttora gestita da persone che hanno alle spalle una famiglia numerosa e che quindi hanno sempre vissuto l’idea di comunità.
Ovviamente quando l’azienda è di piccole dimensioni è in tutto e per tutto espressione dell’imprenditore che l’ha creata, ma crescendo assume un’identità altra, seppure non allontanandosi da quei valori inziali su cui è stata fondata.
Proprio questo è alla base del successo di SIT Group e per questo, essere un leader nel settore del flexible packaging, per noi significa innanzitutto prendere molto sul serio il problema dell’impatto ambientale e impegnarci in modo tangibile in questa direzione, senza trascurare quanto è correlato agli aspetti legati alla responsabilità sociale.

La ricerca del giusto e del bello

La nostra sede principale è a Faetano (San Marino), in definitiva una piccola comunità, ed è quindi facile capire le ragioni per cui dedichiamo attenzione e impegno a collaboratori e collettività. Una politica di partecipazione che ovviamente abbiamo esteso anche agli altri nostri stabilimenti di Pesaro, Stanghella (PD), nonché alla partecipata ACM di Crema.
Lavoriamo con entusiasmo, programmando con accortezza e competenza tutte le fasi produttive e implementando sempre nuovi servizi per i nostri clienti; insomma, come siamo soliti dire, continuiamo come sempre a “far correre” le macchine a dispetto delle difficoltà contingenti.

Questo non ci ha impedito, nell’estate del 2022, di far realizzare dallo street artist brasiliano Eduardo Kobra un enorme murales di oltre 1.300 m2 che ricopre un’intera facciata della sede e in cui ha “raccontato” la storia del Santo venuto dal mare e della Repubblica di San Marino; e dove, secondo una tradizione antica di omaggio ai committenti dell’opera, ha rappresentato i membri della nostra famiglia.
Un dono all’azienda, certo, ma anche alla collettività che ha ora a disposizione uno spazio con un percorso attrezzato nel verde, per fruire liberamente di momenti in cui arte e natura si compenetrano a vicenda. Come dice mia madre Simona Michelotti, anche questo è espressione di un modo di vivere, di concepire la vita: “Se hai due soldi, con uno ci compri un pezzo di pane, con l’altro un fiore. Il pane ti dà da vivere, il fiore ti dà una ragione per vivere”.

Dall’impresa al territorio

Per le medesime ragioni, il senso di responsabilità verso le generazioni future ci porta a offrire un sostegno concreto ai propri collaboratori nei momenti di bisogno, e una tutela speciale ai più svantaggiati, nonché a favorire a vari livelli lo sviluppo di una cultura economica più etica.
È un fatto di responsabilità sociale che esiste a prescindere che lo si voglia o meno accettare.
Noi crediamo che questa assunzione di responsabilità sia importante, perché dalla SIT dipendono molte famiglie, non solo quelle che ci lavorano, dato che la ricchezza che produciamo viene ridistribuita, anche a livello di opportunità, a tutti i membri delle comunità di cui facciamo parte.

Riflettere sull’etica, cercare una risposta ai problemi morali e sociali suscitati dalle grandi trasformazioni che gli sviluppi della ricerca scientifica e della tecnologia stanno producendo nella nostra società, fa andare oltre la pura razionalità “dei numeri” per affrontare il lavoro quotidiano e le strategie di lungo periodo alla luce di una più complessa e complessiva realtà “umana”.
Le scelte aziendali riguardano dunque necessariamente anche il cuore e sono determinate dal rispetto umano e dalla responsabilità sociale intrinseca nella nostra storia e nel nostro modo di essere.

Essere chiari per essere migliori

Per quanto riguarda poi l’eticità del packaging cerchiamo, nell’ambito delle nostre competenze, di informare in modo corretto utilizzatori e consumatori.
In questi anni stiamo vivendo una vera e propria rivoluzione nel mondo dell’imballaggio, spinta dagli eventi che abbiamo vissuto, dalle emergenze via via diverse con cui continuiamo a confrontarci (materie prime, energia, trasporti e quant’altro), e soprattutto dall’atteggiamento e dalla sensibilità con cui istituzioni e cittadini guardano al tema della sostenibilità e indirizzano alla luce di questo le proprie scelte.
Per questo motivo ogni cambiamento in corso, tra cui in particolare l’incremento dell’utilizzo della carta a parziale sostituzione dei film plastici, deve piuttosto essere correttamente valutato in funzione dell’applicazione a cui è destinato, e seriamente considerato in base al life cycle assessment.
In sintesi, il concetto di sostenibilità non può essere in balia delle mode e degli umori del mercato, ma va trattato con professionalità, competenza e – anche in questo caso determinante – etica.

D’altronde, viviamo in un’epoca in cui la comunicazione è frammentata, e la sovrabbondanza di messaggi semplicistici e facili da trasmettere ai consumatori rende più arduo trasmettere adeguatamente informazioni che riguardano temi complessi e anche molto scientifici.
Dal canto nostro, siamo orientati a fornire ai clienti una consulenza corretta e trasparente sulle scelte che suggeriamo, sino ovviamente alla completa disclosure dei dati di LCA. In collaborazione poi con i partner della filiera sperimentiamo nuove soluzioni, spesso in ottica proprio di una maggiore sostenibilità, studiando e lavorando all’interno del nostro Innovation Center per migliorare le prestazioni del prodotto, l’efficienza del ciclo distributivo e l’impatto complessivo di quel determinato imballaggio.
Inoltre manteniamo alta l’attenzione alle normative in materia di food safety per essere sempre grado di certificare che la qualità e le specifiche dei nostri prodotti soddisfino perfettamente le legislazioni in materia in tutti i Paesi del mondo».