LA STORIA DI OL-LAB

[05. Trasparente
È il packaging che costruisce un rapporto immediato con il destinatario. Trasparente è il packaging quando è sincero, cioè quando dice il vero nel pieno rispetto delle norme, e lo fa in modo schietto. Attraverso la qualità della trasparenza riesce a sviluppare un rapporto di fiducia con il destinatario.

OL-Lab: quando il minimalismo è sinonimo di onestà e schiettezza

Heaz è una agenzia di packaging design e branding con sede in Corea del Sud. Tra i loro lavori più interessanti, la confezione per lo shampoo anticaduta OL-Lab è un esempio di essenzialità e pulizia formale che con un approccio minimalista porta al centro dell’attenzione e valorizza le informazioni veicolate dalla confezione.

“Less is more” (dall’inglese “il meno è più”) è un’espressione che probabilmente è familiare ai più. Si tratta di una citazione attribuita al progettista tedesco Mies Van der Rohe (1886-1969), originariamente riferita all’architettura, ma spesso utilizzata anche nel mondo delle arti e del design e, più in generale, associata a un determinato stile di vita votato all’essenzialità e ispirato alla filosofia zen giapponese. È, infatti, uno dei motti dello stile o movimento artistico conosciuto come minimalismo e uno dei principi del cosidetto “downshifting” (dall’inglese “scalare marcia”) all’interno del mondo del lavoro e del più vasto concetto di “simple living” (“vivere in semplicità”). Tali tendenze sono riferite alla scelta di liberarsi del superfluo, disporre di maggiore spazio fisico e mentale per dedicarsi alle persone care e alla cura di se stessi.

L’obiettivo è, dunque, perseguire una migliore qualità di vita, privilegiando ciò che è essenziale, ciò che veramente importa, ponendosi dichiaratamente in contrasto con le dinamiche proprie del consumismo, ancora ampiamente diffuse.
Ma cosa significa adottare il concetto del “less is more” in ambito progettuale e, in particolare, nell’area del packaging design? Spesso, erroneamente, si riduce il minimalismo alla sola eliminazione di ogni tipo di decorazione, di ciò che è superfluo, degli elementi non necessari. Anche se ciò è in parte sicuramente vero, in realtà, questa operazione di “sottrazione” (less) si accompagna a un’azione di “potenziamento” (more) e valorizzazione di ciò che è considerato essenziale e fondamentale.

Nel packaging dello shampoo OL-Lab, ad essere potenziate e valorizzate sono la trasparenza e l’onestà dell’imballaggio nel comunicare il proprio contenuto e le informazioni veicolate dall’etichetta, attraverso un intervento progettuale che riorganizza ed equilibra visivamente l’etichetta per comunicare in modo chiaro ciò che è importante e utile sapere.

Il nome OL-Lab è costituito da “OL”, una unità di misura utilizzata per contare le ciocche di capelli in coreano, e “Lab”, come abbreviazione di laboratorio: la combinazione dei due concetti vuole sottolineare l’elevata specializzazione della marca nel campo dei prodotti per la cura dei capelli. L’espressione “perfect green”, utilizzata per indicare il tipo di shampoo, si riferisce all’origine naturale degli ingredienti del prodotto. Il design della confezione, ispirata al linguaggio grafico delle prescrizioni mediche e alla retorica visiva dei prodotti professionali “da laboratorio”, mette la trasparenza strutturale e informativa al centro dell’intervento progettuale, con l’obiettivo di generare maggiore fiducia nelle persone che comprano e utilizzano il prodotto. L’etichetta frontale spiega infatti chiaramente come si chiama il prodotto (Solution) e a cosa serve (Effect), la sua formulazione (Formula), l’assenza di agenti inquinanti o dannosi per la salute (All Green Criteria) e la quantità in millilitri e in oncia fluida statunitense (Volume).

 

 

 

Il minimalismo e la trasparenza –non solo formale, ma anche e soprattutto informativa– sono considerate una delle grandi tendenze del 2021 per il packaging, che oltre ad essere più sostenibile dal punto di vista ambientale, risulta così essere più sostenibile anche dal punto di vista comunicativo, eliminando ogni elemento innecessario e qualsiasi distrazione da ciò che è ritenuto veramente importante per le persone. Il settore cosmetico, per l’impatto che genera sulla salute delle persone e sul pianeta, è sicuramente uno di quelli che più si stanno preoccupando di rivedere le confezioni dei prodotti affinché siano più sostenibili e onesti nella loro comunicazione, informando i consumatori con un linguaggio semplice e accessibile, in modo che possano prendere delle decisioni d’acquisto e consumo più consapevoli.

In questa linea, con la stessa enfasi sulla trasparenza informativa, anche la confezione del dentifricio Smile for Good di Colgate comunica in modo chiaro i propri ingredienti – ridotti al minimo e, nella loro quasi totalità, di origine naturale – sulla parte frontale del packaging primario (tubo di plastica riciclabile) così del secondario (astuccio di cartoncino).

Un packaging trasparente, oltre a essere più efficace nella comprensione del prodotto, è anche riconosciuto e identificato senza ambiguità all’interno dei contesti di acquisto così come di consumo. Ciò comporta non solo un valore per le persone che lo comprano e lo utilizzano,

ma anche per la marca di riferimento, che può così rafforzare la propria credibilità e conquistare la fiducia dei consumatori che con maggiore consapevolezza, in un contesto così incerto e un mercato così saturo, esigono che le aziende agiscano con responsabilità etica e preoccupazione per la qualità di vita delle persone e dell’ambiente.