DAI BENI “PESANTI” AI BENI “PENSANTI”

[La parola a…Tonino Dominici, Presidente Boxmarche SpA

Dai beni “pesanti” ai beni “pensanti”

«Quando si parla di sostenibilità, spesso l’attenzione si focalizza sull’ambiente, mettendo in secondo piano gli aspetti legati al sociale.
In Boxmarche siamo convinti che si possa intendere l’azienda non come una proprietà esclusiva dell’imprenditore ma come un bene comune, inserito in un territorio, e quindi condiviso da tutti: ritengo, infatti, che l’impresa sia da vivere come il mezzo per produrre e ridistribuire ricchezza.
D’altronde, la nostra identità è legata ai valori forti della terra: onestà, responsabilità, equilibrio e buone relazioni nella pratica industriale.
Parimenti, per noi, la sostenibilità ambientale, sociale ed economica è vista come rinnovamento nella continuità: lo prova anche il fatto che abbiamo cominciato a pubblicare già dal 2004 il nostro Bilancio Sociale che, col tempo si è trasformato nel Living Company Report, documento che integra bilancio di esercizio, bilancio sociale e ambientale nonché analisi del capitale Intellettuale.

Riguardo al packaging…

Noi progettiamo e realizziamo scatole, astucci, bag in box, espositori e display in cartoncino teso, ondulato e accoppiato, un mercato in cui sono determinanti gli investimenti in macchinari e attrezzature.
Uno dei nostri obiettivi è di ottimizzare il peso degli imballaggi e a questo lavoriamo costantemente in collaborazione con i clienti, analizzando in modo critico tutti i nuovi progetti.
Scegliamo con massima cura i materiali, specialmente se destinati al contatto con gli alimenti, cerchiamo di razionalizzare le diverse soluzioni, passando, per esempio, da accoppiati a laccati, e stiamo attenti a impiegare vernici che permettano la riciclabilità del packaging.

Con questo non vogliamo dire che siamo contrari alla plastica, di cui anzi non possiamo fare a meno, non fosse altro perché se tutti smettessero di adoperarla… non ci sarebbe carta a sufficienza.
A riprova di quanto siamo lontani da qualsiasi posizione settaria, abbiamo progettato Halopack, un packaging per il confezionamento della carne in atmosfera protettiva, che può essere facilmente riciclato dopo l’uso semplicemente separando il leggero film barriera dal contenitore in cartoncino, e smaltendo così le due parti nella raccolta differenziata.

Uomini e macchine

Nella pratica quotidiana, pensare fuori dagli schemi per noi si traduce nell’incoraggiare e valorizzare le capacità dei singoli per produrre idee e innovazione, nell’avere attenzione alle fragilità umane, piuttosto che investire in modo compulsivo in attrezzature e macchine.
Cosa inevitabile, certo, ma disporre di nuovi mezzi per aumentare la produttività, creando così opportunità di crescita, ha come contrappunto il fatto che la tecnologia acquisita tende a invecchiare molto in fretta, al contrario delle conoscenze delle persone che la utilizzano.

Quindi, più si fa formazione per far crescere le persone, più si ha un ritorno di valore nel tempo. Per questo sostengo che, come imprenditori, dovremmo fare pari investimento in macchine e in uomini, mentre spesso, di fatto, si privilegia l’automazione con lo scopo di ridurre il personale.
D’altronde, la tecnologia è disponibile a tutti, a patto che si abbiano sufficienti capitali, e inoltre può essere facilmente copiata, mentre costruire le competenze è un processo molto più complicato e lungo, ma soprattutto qualificante.
Insomma, a mio avviso, la vera tecnologia è quella delle persone che la sera tornano a casa.

Attenzione e cura

Alla luce di quanto detto, intendiamo valorizzare e dare attenzione al benessere e alla sicurezza di chi lavora in azienda in senso lato, andando anche oltre quanto stabilito dalle normative vigenti e a quanto potrebbe apparire conveniente da un punto di vista economico. Abbiamo costruito un ambiente di lavoro a misura d’uomo il che vuol dire, ad esempio, che tutte le aree della produzione hanno l’aria condizionata e adeguati sistema di riciclo sia in estate che in inverno. E poi per liberare le persone dal lavoro manuale abbiamo fatto un significativo investimento e automatizzato tutte le operazioni di movimentazione e palettizzazione a fine linea, destinando gli addetti al controllo e al miglioramento del processo.
Sono state inoltre rafforzate le politiche di welfare aziendale.

Al riguardo il Covid ci ha insegnato tanto. L’aver adottato subito contromisure, l’aver parlato con i collaboratori cercando di rassicurarli, e l’aver dato un premio che non era legato alle performance lavorativa, ha portato – in modo sorprendente – a una riduzione dell’assenteismo.
Oggi vedo però altri problemi: mi sto accorgendo che la gente è più preoccupata e impaurita a causa dagli eventi esterni, in particolare la guerra, ma anche per l’inflazione e per l’aumento dei costi dell’energia e dei beni di consumo.
Anche il calo delle nascite è la spia evidente di un disagio, e per questo diamo un riconoscimento in denaro alle neo-mamme, nonché massima flessibilità in termini di orario di lavoro; ma abbiamo anche istituito borse di studio per i figli di tutti i dipendenti.

L’importanza del contesto

Quando a settembre del 2022 le Marche sono state colpite dall’alluvione, abbiamo affiancato la Caritas organizzando una raccolta fondi interna all’azienda per interventi sul territorio, aiutando tra l’altro tre nostri collaboratori che hanno subito danni ingenti.
Oltre alle attività di beneficenza a favore delle famiglie meno abbienti del nostro paese, Corinaldo, abbiamo creato con lo scopo di perseguire esclusivamente finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, la Fondazione “Succisa Virescit, Maria Baldassarri”; tra gli interventi portati a termine, la raccolta di oltre 1,6 milioni di euro, utilizzati per la ricostruzione della scuola di Pieve Torina (MC), comune distrutto dal terribile sisma del 2016.
Ultimo ma non per ultimo, collaboriamo con Airc (associazione ricerca sul cancro) di cui sono presidente del comitato regionale.
Perché in fondo il nostro è un percorso umano e aziendale fatto di condivisione di valori, con l’obiettivo di migliorare le connessioni e le interazioni con clienti, collaboratori, fornitori e comunità di riferimento».