Più chiarezza e verità dal packaging, incalzato da social network, recensioni e passaparola
Luca De Nardo
12 aprile 2021
“La trasparenza? È l’assenza di confine fra ciò che si dice di essere e ciò che realmente si è. Mi rendo conto che chiedere questo all’imballaggio è una contraddizione rispetto al suo essere una barriera fisica. Eppure, sono convinta che ci si debba dar da fare perché lo sia il meno possibile. Sempre.” Così, in qualità di presidente, Anna Paola Cavanna spiega in sintesi il Valore n. 5 del documento programmatico della Fondazione Carta Etica del Packaging.
“Considero la trasparenza il valore più importante per molte ragioni – prosegue la presidente – La verità su stesso e sul prodotto che contiene determina la percezione della marca, la reputazione, l’affidabilità, il riacquisto, la fiducia. Ho citato elementi-chiave del marketing di prodotto e dell’identità di marca che passano tutti inevitabilmente dal packaging.”
Anna Paola Cavanna parte da una semplice constatazione: senza packaging, il prodotto non esiste a livello di mercato; ma se ha un packaging ambiguo, incompleto, non chiaro, il prodotto e la sua marca ne risentono direttamente in modo negativo.
Per lunghi anni, il marketing ha sfruttato il registro delle emozioni, delle verità non dette o dette a metà, pur di sedurre e vendere. Ha dipinto un mondo ideale e desiderabile, ma lontano dalla realtà e dalle priorità attuali quali il benessere, la qualità degli ingredienti, il rispetto dell’ambiente. “Quella del sogno è una stagione al tramonto – sottolinea la presidente – Il confine che per anni ha contrapposto i consumatori-cittadini al fronte industria-distribuzione è venuto meno. Effetto social? Non solo e non tanto: il commercio digitale semina recensioni ad ogni atto d’acquisto, il tam tam è inevitabile e sfrutta qualsiasi media e canale.”
La trasparenza è anche un atteggiamento mentale da adottare di fronte a tecnologie e materiali che mettono in crisi il modo di produrre e vendere, di fare ricerca e sviluppo. “La Fondazione non è contro, è pro: nascondere innovazioni concorrenti ed emergenze non è l’approccio corretto, soprattutto per chi deve garantire sicurezza e salute ai consumatori. La Fondazione è uno spazio di confronto di idee, di stimolo e di diffusione di una cultura positiva.”
Quanto più è facile, oggi, creare false notizie ed errate convinzioni, tanto più è doveroso arrivare alla verità scientifica. La Fondazione ha iniziato un percorso in questa direzione mettendo a disposizione contenuti su temi tecnici di attualità attraverso una rassegna scientifica. “Essere ambasciatori di questo valore – conclude la Presidente – significa contribuire alla diffusione di contenuti corretti, diventando portatori sani di chiarezza.”
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