L’AI RIVOLUZIONA IL PACKAGING, TRA INNOVAZIONE E RESPONSABILITÀ

[01. Responsabile
È il packaging quando diventa responsabilità di tutti verso tutti: nella progettazione, nella produzione e nell’utilizzo. Responsabili sono gli imballaggi portatori di qualità, che coniugano tutela dell’ambiente e rispetto delle esigenze di tutti gli utenti.

L’Intelligenza Artificiale rivoluziona il packaging: un futuro tra innovazione tecnologica e responsabilità etica

Dalle confezioni che ci avvisano quando i prodotti stanno per scadere, agli imballaggi che si adattano alla forma del loro contenuto per ridurre gli sprechi: l’Intelligenza Artificiale (IA) sta trasformando il mondo del packaging, offrendo nuove possibilità per migliorare la funzionalità, la sostenibilità e l’esperienza del consumatore.

L’imballaggio, come è noto, si è evoluto nel tempo da mero involucro protettivo a elemento cruciale nel ciclo di vita di un prodotto. Oltre a proteggere e conservare, il packaging si è trasformato in un potente mezzo di comunicazione, con funzioni che vanno dalla seduzione all’acquisto fino all’informazione sia sul contenuto che sul contenitore; funge, inoltre, da indispensabile interfaccia per facilitare l’interazione con il consumatore. In questa continua evoluzione, l’Intelligenza Artificiale (IA) si sta affermando come forza trainante, in grado di rivoluzionare il modo in cui progettiamo, produciamo e consumiamo i prodotti confezionati. Ma quali sono le implicazioni etiche di questa rivoluzione?
L’IA offre potenti strumenti per lo sviluppo di imballaggi innovativi e personalizzati: dalle confezioni intelligenti che monitorano la freschezza del cibo e avvisano il consumatore in caso di alterazioni, a packaging con messaggi su misura ed esperienze di realtà aumentata che offrono un’interazione unica con il prodotto. Algoritmi avanzati analizzano enormi quantità di dati sulle preferenze dei consumatori, sulle loro abitudini di consumo, persino sui loro comportamenti nei social media, con l’obiettivo di sviluppare soluzioni ottimizzate per migliorare l’attrattività del prodotto. Tuttavia, questa personalizzazione sempre più spinta solleva numerosi interrogativi, soprattutto in relazione alla privacy e alla reale libertà di scelta da parte dei consumatori.
È fondamentale considerare il rischio di manipolazione attraverso un packaging iper-personalizzato, che potrebbe influenzare le scelte del consumatore in modo subdolo. Inoltre, l’utilizzo dell’IA senza opportune accortezze potrebbe portare a forme di discriminazione algoritmica, escludendo inconsapevolmente alcuni segmenti di consumatori o alimentando stereotipi di genere, etnici e così via. È cruciale dunque sviluppare algoritmi etici, trasparenti e inclusivi, e promuovere un uso responsabile dell’IA.

 

 

 

La recente approvazione del regolamento dell’Unione Europea in materia di Intelligenza Artificiale (Artificial Intelligence Act) mira proprio a introdurre un quadro normativo e giuridico che disciplini lo sviluppo e l’utilizzo tutti i tipi di IA in tutti i settori, a eccezione di quello militare. Proposto dalla Commissione Europea nel 2021, ha ricevuto il voto positivo del Parlamento Europeo e la successiva approvazione da parte del Consiglio dell’Unione Europea nel 2024. Grazie a ciò l’UE è la prima istituzione al mondo a normare lo sviluppo e l’utilizzo dell’IA.
Oltre alle iniziative pubbliche, come il regolamento UE, ce ne sono poi altre, di tipo privato, che mirano a promuovere un uso responsabile dell’Intelligenza Artificiale. Rethic.AI, per esempio, è una rete collaborativa di imprese unite nell’intento di fornire una risposta concreta alle sfide etiche dell’IA, accelerando la competitività e l’innovazione, e promuovendo al contempo un’adozione dell’IA trasparente, sostenibile e sicura per le persone. Rethic.AI prende vita attorno a un manifesto che promuove valori come la sostenibilità e la responsabilità sociale, incoraggiando la formazione di competenze a sostegno del Made in Italy.
Oltre alla iper-personalizzazione con finalità prevalentemente persuasive, le applicazioni dell’IA possono, infatti, sostenere l’impegno delle imprese nella transizione verso modelli di produzione e consumo più sostenibili. È possibile applicare l’Intelligenza Artificiale alla progettazione delle confezioni, per ridurre la quantità di materiali utilizzati e per assicurare il minimo ingombro in fase di stoccaggio e trasporto, così da ridurre sprechi ed emissioni. L’IA può anche supportare i processi di valutazione del ciclo di vita dei prodotti per ridurre al minimo gli impatti ambientali (LCA) o sociali (S-LCA); infine, può contribuire allo sviluppo di sistemi intelligenti di raccolta dei rifiuti, in grado di riconoscere i diversi materiali e di avviarli al corretto smaltimento.

 

 

 

L’IA può anche ottimizzare la forma e le dimensioni degli imballaggi, riducendo gli sprechi e migliorando l’efficienza logistica. Il Package Decision Engine, modello di Intelligenza Artificiale creato da Amazon, garantisce che gli acquisti dei clienti arrivino nell’imballaggio più adeguato, evitando danni e facilitando le consegne.

Quando un nuovo articolo arriva in un magazzino Amazon, viene fotografato e analizzato dal Package Decision Engine, che ne registra le dimensioni e individua eventuali difetti. L’IA prende in considerazione anche nome del prodotto, descrizione e prezzo, oltre a raccogliere informazioni dalle recensioni dei clienti e dalle segnalazioni di danni durante la spedizione. In questo modo, il sistema impara a riconoscere quali prodotti sono più fragili e necessitano di una confezione più robusta, e quali invece possono essere spediti in buste più leggere.
Grazie all’IA, Amazon ha ridotto in modo significativo l’uso di packaging non necessari, eliminando dal 2015 oltre 2 milioni di tonnellate i materiali da imballaggio. Già utilizzato nei centri di distribuzione in Nord America ed Europa, il Package Decision Engine si sta espandendo in altri paesi come India, Australia e Giappone.

 

 

Oltre a ottimizzare i processi di confezionamento, riducendo gli sprechi e migliorando la protezione del prodotto, l’Intelligenza Artificiale trova poi applicazione in altre fasi del processo. L’IA ottimizza la catena di approvvigionamento, garantendo un flusso efficiente dalla fornitura delle materie prime alla distribuzione del prodotto finito; gestisce le scorte: analizzando i dati di vendita, l’IA prevede la domanda e regola la produzione, evitando sprechi e riducendo le scorte in eccesso.
L’Intelligenza Artificiale è utile anche per la manutenzione predittiva: monitorando le macchine, prevede guasti e permette interventi tempestivi, riducendo i fermi produzione. Infine, l’IA è fondamentale per il controllo qualità: i sistemi di visione artificiale individuano imperfezioni e difetti nel packaging, assicurando standard elevati.

 

AptarGroup, fornitore globale di soluzioni di packaging per i settori farmaceutico, cosmetico e alimentare, ha ottimizzato il processo di sviluppo dei suoi imballaggi grazie alla collaborazione con Monolith AI.

Per superare i limiti della progettazione tradizionale, basata su prototipi fisici costosi e dispendiosi in termini di tempo, AptarGroup ha adottato un approccio innovativo. Attraverso la raccolta e l’analisi dei dati dei test effettuati sugli imballaggi esistenti (dimensioni, forma, spessore del materiale e viscosità del contenuto), l’azienda ha creato modelli di autoapprendimento in grado di prevedere le prestazioni di nuove strutture. Questi modelli di Intelligenza Artificiale consentono di valutare rapidamente diverse opzioni di progettazione e identificare la soluzione ottimale senza la necessità di costruire prototipi fisici, con un conseguente risparmio di tempo e risorse.
La piattaforma software fornita da Monolith AI ha permesso agli ingegneri di AptarGroup, anche senza una specifica formazione in data science, di integrare l’IA nel loro lavoro, migliorando l’efficienza e l’efficacia dei progetti. Questo caso dimostra come l’IA possa rivoluzionare il settore del packaging, ottimizzando i progetti, riducendo i costi e accelerando i tempi di sviluppo. La partnership con Monolith AI sottolinea inoltre l’importanza di democratizzare l’accesso all’IA, consentendo a un numero crescente di professionisti e aziende di beneficiare del suo potenziale.

 

 

L’Intelligenza Artificiale sta dunque trasformando il design degli imballaggi, aprendo nuove frontiere creative e produttive. Grazie al “design generativo”, i progettisti possono esplorare rapidamente una vasta gamma di soluzioni, basate su parametri specifici come dimensioni, materiali e fascia di utenza, ottenendo centinaia di varianti in pochi secondi. L’IA valuta le prestazioni di ciascun design attraverso simulazioni virtuali, accelerando il processo creativo ed eliminando le lunghe fasi di prototipazione fisica, con conseguente riduzione di tempi e costi di sviluppo. Questo approccio consente di sperimentare forme innovative, creando imballaggi che comunicano il valore del prodotto e si connettono con il consumatore in modo inedito.
L’IA sta cambiando anche il modo in cui i consumatori interagiscono con il packaging. Se la realtà aumentata (AR) offre già esperienze immersive, trasformando il packaging in un vero e proprio strumento di comunicazione interattivo, gli imballaggi intelligenti dotati di codici QR e dispositivi di controllo alimentati dall’IA possono rendere l’unboxing un’esperienza ancora più unica e coinvolgente. In definitiva, l’IA nel packaging design garantisce efficienza, innovazione e interattività, aprendo nuove possibilità per la creatività e l’efficienza nel settore.

 

L’Intelligenza Artificiale nel settore del packaging offre indubbiamente numerose opportunità, ma la sua adozione su larga scala appare ancora lontana.

Mentre molte grandi aziende sfruttano già la potenza dell’IA, le piccole imprese devono affrontare diverse sfide: l’integrazione dell’IA richiede un notevole investimento iniziale in software e attrezzature, che spesso le PMI non possono permettersi; a ciò si aggiunge la diffidenza di alcune aziende che non vedono ancora la necessità di integrare l’IA nei loro processi, ritenendo che i metodi tradizionali siano ancora efficaci.
Altro punto da tenere in considerazione per una diffusione dell’IA è, come già evidenziato, la dipendenza dell’IA da grandi quantità di dati, che può sollevare problemi di sicurezza, privacy e rischio di bias (pregiudizi), per questo è fondamentale essere cauti e adottare un approccio etico e responsabile.
Occorre garantire che l’IA sia utilizzata per creare packaging più sostenibili, informativi e inclusivi, ma senza compromettere la riservatezza dei dati personali e la libertà di scelta dei consumatori, e assicurando trasparenza e affidabilità della informazioni.

 

 

Ancora una volta, il futuro del packaging è nelle nostre mani: consumatori, designer, produttori e istituzioni devono lavorare congiuntamente per tracciare un percorso in cui l’innovazione tecnologica sia responsabile e al servizio del bene comune.

 

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[ Immagine di apertura prodotta con IA generativa di Adobe Firefly