MIGLIORARE CON CONSAPEVOLEZZA

[La parola a… Mauro Solinas, Direttore Generale ALB SpA Acqua Smeraldina

Migliorare con consapevolezza

«La qualità del nostro prodotto, l’acqua minerale Smeraldina, si deve soprattutto al territorio incontaminato in cui nasce, Tempio Pausania, in Sardegna. Il rispetto dell’ambiente è quindi prioritario per ALB che, anche per questo motivo, sostiene progetti di sensibilizzazione rivolti in particolare ai più giovani e alle scuole. Siamo inoltre impegnati in numerose iniziative per promuovere il riciclo delle bottiglie di PET e dei contenitori poliaccoppiati a base carta, nonché l’utilizzo di bottiglie di vetro a rendere.
I prodotti Smeraldina si distinguono per l’elevata qualità non solo dell’acqua, ma anche dei loro contenitori e delle confezioni, studiati per essere robusti, protettivi ed ergonomici, oltre che esteticamente originali e prestigiosi.
I materiali da imballaggio (vetro-preforme-tappi-etichette-film) sono forniti dai più noti produttori italiani ed europei, e la loro qualità è rigorosamente certificata.
Poniamo massima cura alla salvaguardia dell’ambiente anche nelle fasi di produzione: ad esempio, prima del riempimento sciacquiamo le bottiglie con una soluzione naturale di ozono creata dall’acqua stessa e poi le risciacquiamo con acqua minerale ad alta pressione, e per applicare le etichette optiamo per colle vegetali.
Inoltre, nel processo di produzione nulla va sprecato grazie al sistema di gestione qualità, e per allungare la vita dei contenitori di vetro a rendere abbiamo adottato sulle riempitrici un sistema anti-abrasione delle bottiglie, minimizzando anche in questo modo, l’impatto sull’ambiente.
Non è un caso che il nostro colore istituzionale sia da sempre il verde.

Ad ognuno il suo…

Col tempo, l’imballaggio ha cambiato forma e funzione: da mezzo utile a trasportare i prodotti e distribuirli su mercati sempre più lontani, è diventato ormai un sistema in grado di comunicare la differenza e il valore di un brand.
Questo, però, ci ha forse portato a sottovalutare che la sua diffusione ha un costo in termini di risorse naturali e impatto sull’ambiente.
Oggi dobbiamo chiederci se il monouso sia veramente necessario, se è bene continuare a utilizzare materiali di origine fossile…
La scienza ci dice che l’etilene, da cui per polimerizzazione si ottiene il polietilene, utilizzato tra l’altro negli accoppiati base carta, può essere ricavato dagli scarti della canna da zucchero, ottenendo così una plastica da fonti rinnovabili.
Per inciso, il residuo del processo viene poi utilizzato per concimare gli stessi campi di canna da zucchero, realizzando così a tutti gli effetti un modello di economia circolare.

Ma prendiamo il caso delle bottiglie di PET: sono una ricchezza in quanto riciclabili al 100%, e per questo capaci di dar vita a nuove bottiglie, ma anche a nuovi prodotti.
Sono dunque eccezionali perché praticamente eterne, ma proprio per questo possono rappresentare un problema per l’ambiente – non essendo né biodegradabili né degradabili nel breve periodo – sempre che non venga gestito correttamente il loro fine vita.
Analogamente potremmo dire della carta che, per essere sostenibile, deve provenire da foreste certificate FSC, gestite dunque in modo responsabile.
Insomma possiamo affermare che l’imballaggio non è né buone né cattivo, in quanto tutto dipende dall’uso che se ne fa.
È per queste ragioni che vorrei sottolineare come la Carta Etica del Packaging sia una necessità, una sorta di Bibbia con i suoi 10 comandamenti, che spero possa aiutare a riflettere su quanto materiale stiamo immettendo nell’ambiente, e su come recuperalo e riciclarlo.

Fare scelte concrete

Quello che dobbiamo fare è, per prima cosa, informare meglio i consumatori per creare in loro una maggiore consapevolezza circa i valori del packaging.
Partendo dalle persone che abbiamo più vicino – i nostri collaboratori – cerchiamo quindi di far capire che qualsiasi nostra azione ha un impatto sull’ambiente, così da aiutarli a fare scelte ragionate.
E poi proviamo a sensibilizzare i consumatori dei nostri prodotti a fare una raccolta differenziata corretta anche fuori dal contesto in cui vivono… in vacanza, nei boschi, in spiaggia… anche in carenza di una corretta organizzazione della raccolta dei diversi materiali.
Come azienda siamo convinti che dobbiamo fare bene la nostra parte se vogliamo costruire un domani sostenibile.
Per essere chiari, ad esempio, cerchiamo di favorire il consumo di acqua minerale in bottiglie di vetro a rendere, a nostro avviso una scelta virtuosa non solo per l’ambiente ma anche da un punto di vista dell’educazione al consumo responsabile.

Inoltre, in collaborazione con gli operatori logistici dell’isola, stiamo lavorando per favorire l’impiego di mezzi di trasporto elettrici. Ma non solo. Per ridurre l’impatto ambientale dei trasporti stiamo anche definendo un accordo con una piattaforma in grado di fornirci un servizio di stoccaggio sul territorio delle bottiglie di vetro a rendere vuote, in modo da saturare la capacità di carico degli automezzi di ritorno in stabilimento.
Abbiamo poi acquistato delle macchine per sminuzzare e pressare gli scarti di produzione di plastica e quindi restituire un materiale di recupero, molto apprezzato dai riciclatori.
Per quanto riguarda l’autoproduzione di energia elettrica, a oggi copriamo solo il 18% del nostro fabbisogno, ma stiamo pianificando nuovi investimenti per arrivare almeno a un 50%: non ci interessa se questa scelta sarà più onerosa, perché per noi, oltre al profitto, conta essere percepiti come un modello di educazione ambientale.
Abbiamo pianificato interventi migliorativi anche sulla centrale termica, che ci porteranno a ridurre del 30% il consumo di gasolio necessario per produrre il vapore destinato agli impianti di lavaggio delle bottiglie a rendere.

Inventarsi il cambiamento

Ebbene, come detto, siamo intervenuti a migliorare packaging e tecnologia di processo, ma su tutt’altro fronte, non abbiamo trascurato di concretizzare un sistema di welfare aziendale che comprende assicurazione medica, contributo infortuni, e altro ancora.
Vorremmo far sì che i collaboratori si sentano prima di tutto persone a cui Smeraldina dedicata attenzione e cure.
Oggi il vero marketing non è nello sciorinare la bontà del prodotto o la bellezza degli attributi funzionali del packaging, ma è nel fare leva sui valori dell’azienda, sui suoi impegni etici.

In definitiva, siamo convinti che sia necessario guardare non solo al profitto, ma anche ad azioni responsabili nei confronti dell’ambiente, delle future generazioni e di tutti gli stakeholder, compresi fornitori e lavoratori.
È arrivato, in altri termini, il momento di ripensare il modello di business per realizzare un domani sostenibile in termini di produzione, distribuzione e consumo. Cambiamenti che ALB sta affrontando mettendo, ad esempio, a dimora 56.000 alberi e diventando così “Carbon positive”, ma anche trasformandosi, entro il 2024, in società benefit, inserendo nello statuto uno scopo duale, a testimonianza del fatto che le aziende sono delle persone che ci lavorano e dell’ambiente che le ospita».